A tavola la ricca tradizione del Natale
Una festa di colori, sapori e tradizioni tra anelletti al forno e bucatini con le sarde
Per la vigilia, solitamente, ci si tiene “leggeri”. La tradizione vuole che la cena sia principalmente a base di prodotti da forno: teglie di pizza (margherita, romana o quattro gusti le più gettonate), ma soprattutto di sfincione, che non può mancare, con o senza acciuga ma comunque ricco di cipolla e formaggio (rigorosamente caciocavallo). Altra pietanza cardine della cena della vigilia sono i fritti: arancine, spiedini e ravazzate lasciano il posto agli ottimi cardi, broccoli e carciofi in pastella e al baccalà fritto o nella variante “a sfincione”.
Altro discorso per il pranzo di Natale, da condividere sempre con i parenti e della durata variabile in funzione delle portate che, comunque, sono quasi sempre numerose e abbondanti. Sugli antipasti ogni famiglia ha le sue preferenze, non mancano comunque salumi e formaggi tipici locali, olive e qualche fritto e poi fantasiose e gustose invenzioni tramandate di madre in figlia.
Due invece i primi piatti principe, a seconda che si opti per un menù di carne o di pesce: gli anelletti al forno e i bucatini con le sarde. Nel primo caso la ricetta è ricchissima e nutriente, tanto da essere considerata un pasto completo visto che gli ingredienti principali sono salsa di pomodoro, carne tritata, formaggio e piselli. C’è chi vuole proprio abbondare e dentro ci mette anche uova sode e melanzane, ma le usanze familiari fanno sì che le varianti degli anelletti al forno siano… quasi infinite.
La pasta con le sarde non ha certo bisogno di presentazioni, piatto iconico della sicilianità che viene solitamente preceduto da alici marinate, sarde a beccafico e polpo bollito in insalata. Il menù marinaro, come secondo, solitamente prevede calamari imbottiti o fritti, in alternativa pesce al cartoccio. Dopo gli anelletti al forno, invece, è usanza palermitana abbinare il falsomagro (o bruciuluni), un piatto dietetico solo nel nome visto che si tratta di un grosso involtino di carne di vitellone farcito con salumi, formaggi, uova sode, pinoli, uvetta, piselli e chi più ne ha più ne metta. Non mancano i contorni della tradizione, ossia l’insalata di arance e la zucca rossa in agrodolce.
Infine, il dolce tipico del Natale palermitano è il buccellato, una grossa ciambella di pasta frolla farcita con fichi secchi, mandorle, cioccolato e frutta candita e decorata con la glassa. Ma per non farsi mancare niente, ci saranno anche cannoli e cassata (tradizionale o al forno) da pasteggiare con un po’ di zibibbo o di Marsala.



